WDW, World Ducati Week 2016


Si è da poco conclusa l’edizione 2016 del WDW, storico raduno mondiale che la Ducati organizza con cadenza biennale nel circuito romagnolo di Misano Adriatico. Si parla di record di presenze, oltre 80.000 motociclisti baciati da un solleone e relativo caldo torrido per tutti e 3 i giorni, ben oltre i 65.000 visitatori della passata edizione. Numeri da capogiro soprattutto se si considera che siamo nel bel mezzo di una crisi economica che ancora fatica a trovare evidenti segnali di controtendenza. Quali le ragioni di un simile successo?

Una sicuramente è da individuare nella produzione record di moto che per il 2015 si è attestata attorno alle 55.000 unità, una seconda potrebbe essere la concomitanza con la Notte Rosa che ha offerto ancora più intrattenimento rispetto a quello presente in autodromo rendendo la trasferta romagnola ancora più attraente.

Ciò detto focalizziamoci un attimo sul raduno vero e proprio, caratterizzato fra l’altro, da una connotazione eco sostenibile. Un piazzale paddock abbondantemente riempito da tensiostrutture all’interno delle quali erano presenti svariati tipi d’intrattenimento, dalla classica animazione musicale con speaker, fino ai sacri ed unici pezzi eccezionalmente prelevati dal nuovo museo (inaugurava proprio nello stesso periodo) Ducati nella sede di Borgo Panigale. Non potevano mancare tutti i nuovi modelli attualmente in gamma. Accento particolare sulla rivisitazione moderna dello Scrambler, una moto che fece epoca e pare stia bissando il successo di quarant’anni fa con numeri di vendite assimilabili al Monster. Ad esso era stata dedicata un’area particolarmente ampia e dal sapore retrò con l’intento di ricreare le atmosfere anni ’70 tipiche del primo modello. Per i più curiosi anche la possibilità di provarla per le strade collinari o in una pista sterrata, ottima per godersi il mezzo in derapata.

Dove non trovavi le tensiostrutture trovavi le moto, tante, tantissime a saturare (specialmente al sabato) tutti gli spazi del paddock rimasti liberi. Sound desmodromico in ogni angolo, le scampanellanti frizioni a secco (in via d’estinzione, haimè) tintinnavano non solo in autodromo, ma in ogni via della ridente cittadina di Misano Adriatico che ospitava con le sue strutture il fiume rosso di motociclisti per la notte.

Per chi si è goduto la tre giorni dal venerdì non sono certo passati inosservati 4 eurofighter che hanno sorvolato più volte l’autodromo con l’inevitabile scossa di adrenalina che solo un cacciabombardiere può dare. Per gli amanti della musica il concerto di Piero Pelù ha caratterizzato la nottata di sabato.

In pista il cuore sportivo di Borgo Panigale, tutti i team ducati impegnati nelle varie discipline competitive erano presenti e pronti a deliziare il pubblico di appassionati coi loro bolidi. A guidarli i piloti di punta della Superbike e Moto Gp senza dimenticare le vecchie glorie.  Prima fra tutti la stella australiana Troy Bayliss, mito indiscusso e stra-amanto dal popolo rosso. Se proprio dobbiamo fare una critica alla manifestazione diciamo che dal punto di vista femminile s’è visto poco in giro. I tradizionali bike wash non erano presenti ed il comparto hostess non ha brillato per numerosità. Il connubio donne e motori era sbilanciato più su questi ultimi. Ci siamo un po’ dovuti arrangiare con qualche presenze esterna sempre molto gradita.


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